21 marzo 2018

La città è più ecologica della campagna?

Sembrerebbe azzardato dire che la città sia più ecologica della campagna ma leggendo Green Metropolis di David Owen mi sono ricreduta.

Sono venuta in possesso dell'edizione in lingua inglese trovandola abbandonata sul treno e anche per far pratica della lingua l'ho letto e devo dire che l'autore, pur trattando argomenti difficili, scrive in maniera molto semplice e perciò la lettura delle poco più di 300 pagine non ha richiesto troppo impegno.

Ho trovato la lettura molto interessante e sicuramente troverà estimatori e denigratori ma comunque secondo me molte cose che dice sono vere.

La città è più ecologica della campagna. green metropolis



La sostenibilità di una metropoli


Il libro, che può essere considerato un saggio, è stato scritto nel 2009 e parla di ambiente, energia e sostenibilità arrivando alla conclusione che la città è più ecologica della campagna.

Gli argomenti sono sicuramente interessanti e perciò mi sono soffermata maggiormente nelle pagine che trattavano cose più legate al quotidiano e meno su altre.
Owen per scrivere Green Metropolis si è basato su molte fonti che ha riportato poi nelle pagine finali per chi volesse approfondire alcuni argomenti.

L'autore, come si evince dal sottotitolo, ritiene che la chiave per vivere in maniera sostenibile sia quella di prendere ad esempio città come New York. Vivere in spazi ristretti, vicino a tutto ciò che fa parte della nostra vita quotidiana e guidare meno è per lui la soluzione alla sostenibilità ambientale.
All'inizio mi sembrava una teoria poco convincente perché una grande metropoli mi faceva pensare all'inquinamento dell'aria, al rumore, alla mancanza di verde e del contatto con la natura.

Leggendo invece questo saggio ho cambiato idea e trovo che abbia ragione su molte cose.

Io ho vissuto per molti anni in un piccolo paese in mezzo alla campagna apprezzando la tranquillità, la natura, la possibilità di avere un giardino e un orto da coltivare. Ora abito in città e apprezzo altre cose come la vicinanza al luogo di lavoro, non devo utilizzare l'auto per raggiungerlo, e ai negozi dove fare la spesa. Altre cose positive sono la frequenza dei mezzi pubblici per gli spostamenti e la minor dispersione energetica di un appartamento rispetto a una casa isolata in campagna dove fa anche molto più freddo.

Naturalmente vedo i lati negativi perché sicuramente l'inquinamento dell'aria è maggiore, non posso avere un giardino ma solo un balcone, non posso coltivare l'orto per avere frutta e verdura prodotti da me! Insomma ci sono pro e contro ma indubbiamente Owen per molte cose ha ragione.

Cita vari esempi di città americane che si sono sviluppate su aree molto vaste e nelle quali ci sono quartieri residenziali e commerciali molto distanti tra loro per cui per spostarsi è necessario utilizzare l'auto. Vista la loro ampiezza anche i mezzi pubblici risultano inefficienti non potendo collegare ogni luogo con gli altri. Anche Dubai per lui è una città poco sostenibile per come è stata costruita! Sapete, vero, che per spostarsi in quella città è necessario utilizzare l'auto perché ci sono solo superstrade. Laggiù non hanno certo problemi di petrolio e perciò quella città è un esempio di come non costruire una città ecologica.

A New York invece i residenti si muovono quasi esclusivamente con la metropolitana e tutto è vicino, basta scendere da casa e si trovano il supermercato, lo studio del medico, la scuola per i figli, l'ufficio.
Owen racconta molto la sua esperienza personale visto che dopo aver vissuto a New York si è trasferito in una piccola cittadina. Riesce a portare esempi concreti delle difficoltà quotidiane e della necessità di usare sempre l'auto per andare da qualsiasi parte. Paradossalmente in città si cammina di più che in campagna visto che percorrendo strade con vetrine e altro sembra che le distanze siano minori di quelle fatte attraversando aree poco abitate!

Secondo lui ridurre l'uso dell'auto è importante per ridurre la dipendenza dal petrolio ma non è neppure favorevole all'utilizzo di auto elettriche perché comunque l'energia necessaria per caricarle deriva dal petrolio e diventa un circolo vizioso. Pensando al petrolio poi bisogna pensare anche ai suoi derivati perché molti tessuti e oggetti che abbiamo in casa e usiamo derivano da esso.

Parla anche dei prodotti a chilometro 0 dicendo che non sempre sono più sostenibili di altri che vengono da lontano. Uno stesso mezzo può trasportare molti prodotti che provengono da lontano mentre magari andando noi a prendere uova fresche dal contadino consumiamo molta benzina.  Proporzionando il tutto alla quantità di merce trasportata la prima soluzione appare la più sostenibile! Ormai in tutti i supermercati si trovano i prodotti biologici perciò non è necessario vivere in campagna per attuare uno stile di vita ecologico.

Molto interessanti sono le pagine che parlano delle nuove tecnologie costruttive per realizzare edifici autosufficienti dal punto di vista energetico e che non necessitano né di aria condizionata in estate né di riscaldamento in inverno. Questo sarà certo un tema che approfondirò con ricerche ma sicuramente da prendere da esempio per le nuove costruzioni.
Purtroppo penso che la nuova architettura non possa essere applicabile agli edifici già presenti ma per quelli nuovi sicuramente sarebbe da attuare subito.

La lettura porta a riflettere molto sulla sostenibilità ambientale e seppure alcune pagine di statistiche risultino noiose consiglio sicuramente questo saggio di Owen.

1 commento:

  1. lo farò leggere a mio marito che è del mestiere . uno spunto di riflessione interessante .

    grazie mille

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