16 marzo 2018

Le storie familiari di Jodi Picoult

Poco tempo fa ho letto alcuni libri della scrittrice americana Jodi Picoult che raccontano storie familiari difficili.
Non conoscevo l'autrice se non di fama e devo dire che riesce ad appassionare alle storie che scrive, forse perché sembrano uscite dalla cronaca tanto sono realistiche.

Il primo romanzo che ho letto è stato La custode di mia sorella che è quello che l'ha portata al successo e dal quale è stato tratto un film ma dei tre quello che porta maggiormente a riflettere sul ruolo della famiglia e degli educatori è Diciannove minuti.

le storie familiari di Jodi Picoult


La custode di mia sorella di Jodi Picoult



Il romanzo La custode di mia sorella, titolo originale My Sister's Keeper è stato scritto nel 2004 e ha per protagonista la famiglia Fitzgerald.
Ogni capitolo è raccontato da uno dei vari personaggi e devo dire che ha un finale imprevedibile ma che conclude forse giustamente la storia come a voler dire che non possiamo nulla contro il destino. Certo però che è triste!!

Anna è una tredicenne che si rivolge all'avvocato Campbell Alexander perché l'assista nella causa che vuole intentare ai suoi genitori per avere l'emancipazione.
Veniamo così a sapere che Anna è stata concepita in vitro per avere caratteristiche genetiche simili alla sorella Kate che in tenera età si ammalò di leucemia.
Il cordone ombelicale fu solo la prima donazione che Anna fece perché successivamente la sorella ebbe una ricaduta e furono necessarie altre sue cellule e infine il midollo spinale.
Kate adesso è in dialisi e solo un trapianto di reni potrà salvarla e Anna dovrebbe essere la donatrice ma a lei non è stato chiesto se lo desidera fare.
L'avvocato quindi si presenta davanti al giudice che decide di assegnare alla ragazzina come tutore legale Julia Romano, un tempo innamorata di Campbell.
Julia in una settimana dovrà capire se Anna sia in grado di scegliere quello che è più giusto per lei ma poi sarà il giudice a emettere la sentenza.

Davvero forti le tematiche affrontate da questo romanzo che mette in discussione cosa sia legale e lecito da quello che è morale.
Leggendo così la trama si sarebbe tentati di dire che Anna debba decidere da sola se essere la donatrice consapevole che senza un rene sarebbe più rischioso per lei vivere in caso di malattia o di un incidente che andasse a ledere l'organo che le rimarrebbe. Dall'altra parte il suo gesto generoso potrebbe salvare la sorella che ama. Viste le condizioni gravi di Kate però potrebbe essere ormai inutile il trapianto e in quel caso Anna si sarebbe sacrificata invano.
La madre di Anna, Sara, sembra voler bene più a Kate che è sempre stata malata e forse ha trascurato gli altri figli.
Il padre Brian è un vigile del fuoco spesso eroico nel suo lavoro ma ora impotente.
Il fratello Jesse è un po' sbandato ma forse anche lui si comporta male perché trascurato dai genitori.
La famiglia sembra vivere solo per Kate!
L'avvocato Campbell è un personaggio enigmatico e il cane guida Judge che è sempre con lui non si capisce bene a cosa gli serva, o meglio si potrebbe intuire.

Alla fine la sorte decide per tutti come forse deve essere perché una persona non può decidere sulla morte o la vita di un'altra.


Senza lasciare Traccia di Jodi Picoult


Senza lasciare traccia risale al 2005 e ha come titolo originale Vanishing Acts.

Delia Hopkins per lavoro trova le persone scomparse grazie al fiuto del suo cane ma lei non sa di essere stata rapita da piccola.
Il padre Andrew la portò via dalla madre dicendole che la donna era morta e iniziarono una nuova vita lontano.
Ora Andrew viene arrestato e portato in Arizona dove si svolgerà il processo e sarà assistito dall'avvocato Eric futuro marito di Delia.
I due hanno una figlia ma non si sono mai sposati perché l'uomo ha un passato da alcolista.
In Arizona va anche Fitz l'amico inseparabile che dovrebbe raccontare il processo in veste di giornalista.
Delia incontra dopo 28 anni la madre Elise ma non la ricorda e non riesce a trovare un feeling con lei.
Delia conosce l'anziana indiana Ruthann e conoscerà un mondo fatto di antichi riti e superstizioni.
Intanto in carcere Andrew non se la passa bene perché lì vige la legge del più forte e tutti sono pronti a uccide per pochi privilegi.

Il romanzo è abbastanza lungo e devo dire che tratta argomenti non facili e direi che per le tante violenze raccontate sia adatto a un pubblico adulto.
Mi è piaciuto il personaggio di Delia perché si capisce che è una ragazza dai sani principi che vuole il bene delle persone che ama: la figlia Sophie e il padre.
Mi ha stupito che dopo tanti anni non volesse conoscere meglio la madre ma forse i ricordi sopiti della sua infanzia, fu portata via quando aveva 4 anni, le fanno capire che il padre merita di più il suo amore.

Andrew è un personaggio complesso e si potrebbe capire il suo desiderio di far vivere la figlia bene e lontano dalla madre alcolista ma il rapimento non è una soluzione. In carcere svela un lato nascosto fatto di violenza, certo per sopravvivere bisogna reagire ma all'improvviso è disposto a fare del male e a rendersi complice in un traffico di droga!
L'ambiente carcerario sembra un girone dell'inferno dantesco, possibile che i centri di detenzione non possano essere un luogo ove redimersi e non un posto dove continuare i traffici e uccidere gli altri, i diversi per razza e appartenenza?
Erci e Fitz sono gli eterni amici di Delia ma fin dall'inizio si capisce che i due la amano ma chi avrà il suo cuore?

Mi è piaciuto il racconto delle tradizioni indiane anche se alcune cose sono molto lontane dal nostro modo di pensare ma credo pure io che se una persona è malata sia giusta non prolungare le sue sofferenze.
Il processo avrà forse un esito inatteso ma secondo me giusto.

La Picoult è riuscita a costruire una storia realistica e che tocca molte tematiche familiari a lei care.

Ecco alcune frasi sottolineate sul mio ebook:
A volte i genitori non trovano quello che cercano nel loro bambino e così vi piantano dei semi per far crescere quello che vorrebbero
Amore non è fare quello che la persona che avete a cuore si aspetta da voi; bensì, quello che non si aspetta
Questa è una frase bellissima!
l'unico modo in cui una persona può lasciarti è se sei tu ad abbandonare lei
Anche questa trovo che sia una frase giustissima.
Credo che sia una questione d'amore: più ami un ricordo, più strano e più forte esso diventa.

Diciannove minutidi Jodi Picoult


Nel romanzo del 2007 Diciannove minuti (Nineteen Minutes) il protagonista è un ragazzino di nome Peter Houghton che frequenta la scuola superiore e una mattina entra a scuola e fa una strage uccidendo 10 suoi compagni e ferendone gravemente molti altri.
Sembra una storia sentita alla TV tante volte e perciò l'opinione pubblica non può che condannarlo ma come stanno le cose veramente?

Nel libro si ripercorre la vita di questo ragazzo che è stato oggetto di episodi di bullismo fin dall'asilo e che si sentiva emarginato dagli altri.
Da bambino era molto amico di Josie Cormier la figlia di Alex che sente di non essere stata una buona madre avendo trascurato la ragazza per fare carriera come giudice.
Al contrario Lacy la madre di Peter lo ha sempre coperto di coccole e fatto sentire speciale anche se il fratello Joey era il preferito in famiglia.
A difendere il ragazzo al processo sarà l'avvocato Jordan McAfee che attua una strategia per farlo vedere vittima e non colpevole.

Troppo spesso si sentono queste storie e inevitabilmente il carnefice viene condannato da tutti e non si cerca di capire neppure perché abbia compiuto una strage.
Non voglio certo dire che Peter abbia agito bene ma penso che si debba andare alle cause di questi comportamenti e cercare di evitare che accadano nuovamente.
Purtroppo ci saranno sempre prepotenti che prenderanno in giro i più deboli per sentirsi forti, soprattutto in gruppo il bullismo è una pratica non condannata abbastanza.

Tutti siamo stati vittime o testimoni di episodi più o meno gravi, abbiamo fatto qualcosa di concreto per evitare il peggio?

Anche in questa storia le persone coinvolte dicono che a scuola si potevano denunciare gli episodi di bullismo ma poi non veniva fatto nulla e anzi tutti sapevano ma non facevano nulla contro il gruppo dei ragazzi più popolari.

Da una parte c'è Peter, sensibile e umiliato, dall'altra il gruppo e in mezzo Josie che una volta era sua amica e ora vuole sentirsi popolare e frequentare il gruppo.
Questi episodi accadono anche perché in Paesi come l'America le armi sono tanto diffuse e perciò i ragazzi possono prendere quelle dei genitori o rubare quelle dei vicini, di parenti, di conoscenti.

Il romanzo parla quasi esclusivamente di Peter e di Josie e della madre Alex e penso voglia far capire come la famiglia possa essere importante per prevenire questi gesti.
Sia Alex sia Lacy non capiscono i propri figli e credono di agire bene.
Ad un certo punto ho pensato che gli eventi fossero andati in maniera diversa e che effettivamente Peter fosse innocente visto che Josie aveva perso la memoria ma lascio a voi scoprire quale sia la verità.

Peter non aveva fatto altro che quello che tutti segretamente sognavano:
essere qualcuno, anche solo per diciannove minuti.
Questa frase fa pensare a quanto sia ritenuto importante sentirsi qualcuno ma il fatto di sentirsi umiliati non può essere una scusante per la strage che ha commesso.
I figli non commettono i propri errori. Affondano nelle fosse in cui sono stati guidati dai loro genitori
Condivido questo perché poi l'autrice fa dire a un'insegnante
la triste verità è che, se Peter vuole porre fine a tutto questo, deve contribuire a risolvere il problema.

La scuola dovrebbe tutelare i bambini vittime ed invece pian piano ha contribuito a rendere Peter un emarginato solo desideroso di porre fine alle angherie nell'unico modo che ha ritenuto valido.

Un libro che sicuramente fa riflettere e fra i tre che ho letto è quello che ho apprezzato maggiormente perché un po' mi sono ritrovata nelle situazioni vissute dal protagonista.

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