22 giugno 2018

L'amore conta: il primo romanzo di Carmen Laterza

Ho letto il primo romanzo di Carmen Laterza grazie a una promozione su Amazon e così ho scaricato gratuitamente L'amore conta.
Solitamente i titoli gratuiti non sono interessanti, invece questa storia mi è piaciuta molto sia perché ambientata ai giorni nostri sia perché un po' ritrovo nei panni di una donna insoddisfatta.

Questo non è un romanzo d'amore ma piuttosto un romanzo psicologico che ha per protagonista una bella donna che sembra avere tutto ma che in realtà è in cerca di stimoli nuovi da una vita monotona.

L'amore conta: il primo romanzo di Carmen Laterza


Recensione di L'amore conta di Carmen Laterza


L'amore conta è il primo romanzo scritto dalla Laterza, un'autrice che lavora come editor e ghost writer e che si occupa di self publishing.
Su questo argomento potete leggere il mio post su come pubblicare un libro cartaceo gratuitamente.

La storia vede protagonista la bella Irene che dopo soli due anni di matrimonio si sente insoddisfatta e trova banale il marito Luca che secondo lei bada troppo alle apparenze e all'essere accettato nella società.
Irene s'iscrive così al sito d'incontri Meetic e inizia a uscire per una cena o solo per un drink con gli uomini conosciuti in chat.
All'inizio non è presa più di tanto da questi uomini ma poi scatta qualcosa e arriva a dire perché no? a richieste di sesso.
I suoi rapporti con l'amica di sempre Anna, felicemente sposata e con prole, s'incrinano così come quelli col marito che sembra non notare cambiamenti in lei.

La malattia del padre, che riporta a galla vecchie ferite, e una scoperta sconcertante saranno quelle che le faranno capire chi vuole essere.

Il libro è raccontato su diversi piani temporali e tramite i ricordi di Irene apprendiamo molte cose sulla sua vita e sul passato del marito che ha un rapporto conflittuale con la famiglia.

Il romanzo è davvero appassionante e, sebbene non abbia provato molta empatia per questa donna trentottenne che cerca la realizzazione in incontri extraconiugali, volevo vedere come finiva la sua ricerca di se stessa.
Come ho scritto mi sono ritrovata un po' in Irene perché capita che a volta mi senta insoddisfatta e che desideri fuggire dalla monotonia ma non mi sognerei mai di ricercare la felicità negli altri perché so bene che va trovata in se stessi.
L'immagine che abbiamo di noi stessi deriva sempre, nel bene e nel male, da quello che vediamo riflesso negli occhi altrui.
Le parole di Irene sono in parte vere perché spesso vogliamo l'approvazione degli altri ma credo che la nostra vita debba essere vissuta come desideriamo noi!

Si può capire che Irene cerchi l'amore che non ha avuto da bambina ma certo non lo può trovare in uomini che cercano solo il proprio piacere riducendola a oggetto. Lei crede di avere tutto sotto controllo ma non è così.
Riconosco, nella natura umana, l'istinto naturale di cercare i piacere e fuggire il dolore. Mi piego a questa natura e obbedisco alle sue leggi.

Vicino ha l'amica del cuore e sua confidente da anni e un marito che la ama ma questo non le basta, che amore cerca?
Ero alla ricerca di qualcosa che placasse la mia insoddisfazione, qualcosa che desse un senso alla mia vita. Invece la mia vita un senso ce l'aveva già e l'ho distrutto. Ero felice e io non mene sono accorta.
La felicità è relativa. Quella assoluta non può esistere ma va colta quella delle piccole cose quotidiane che ci fanno stare bene e i rapporti basati sulla sincerità e l'affetto vero sono quelli che devono far stare bene.

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